Alessandro Marsilio, ingegnere nato a Schio (VI) con una grande passione per le rinnovabili e con una robusta esperienza nel mondo Energy, è entrato ufficialmente nel CDA di Comunità Energetiche SpA. Un riconoscimento importante a sei mesi dall’inizio della nuova esperienza in azienda.
Abbiamo fatto il punto con il manager a poche settimane dal suo insediamento.
Che cosa ti ha spinto a entrare nel progetto di Paolo Allegretti di Comunità Energetiche SPA?
Mi piace vederlo, professionalmente, come la somma, la conseguenza logica delle esperienze precedenti. Possiamo definirlo come il compimento naturale di un percorso: sono nato con il fotovoltaico di prima generazione e ho poi proseguito nel settore della mobilità elettrica, dando un contributo di innovazione che voglio mettere a disposizione per la crescita di soluzioni e tecnologie per la diffusione dell’elettrificazione dei consumi. L’esperienza nel trading applicato all’efficienza energetica mi ha fatto inoltre capire quanto sia importante valorizzare l’investimento per un impianto fotovoltaico, sia con un uso ottimizzato dell’energia prodotta sia con una valorizzazione dell’asset. Valorizzazione che può avere non solamente un aspetto non solo sociale ma anche economico, attraverso le comunità energetiche e l’autoconsumo diffuso. Personalmente, trovo fondamentale che la proprietà dell’azienda sia del fondo FIEE sgr, pioniere in Italia negli investimenti nell’efficienza energetica. Oltre agli aspetti direttamente legati a obiettivi e vision, devo dire che sono poi stato colpito dalla qualità del team che è stato costruito intorno al progetto di Comunità Energetiche Spa. Lavorare in un ambiente stimolante è la condizione essenziale per moltiplicare i risultati.
Sei stato da poco nominato nel CDA. Che cosa comporta questo riconoscimento per il tuo lavoro?
È un onore e una responsabilità. Ed è anche un piacere, perché mi dà l’opportunità di lavorare a stretto contatto con Paolo Allegretti e con una squadra di persone competenti e motivate. Mi dà la possibilità di operare costruttivamente dall’interno per dare un contributo sia progettuale sia strutturale. L’obiettivo che mi sono posto è quello di estrarre il massimo valore possibile dall’energia e dai nostri asset che la producono. Oggi l’energia è ormai un bene diffuso e come altri e si inserisce in un mercato ormai maturo. Da questa consapevolezza nasce il desiderio di aggiungere nuove tecnologie come lo storage e le tecnologie digitali, capaci di sfruttare in modo virtuoso le variazioni orarie dei prezzi dell’energia e il bisogno di bilanciamento delle reti elettriche
Che ambiente hai trovato in questa nuova avventura
Ho incontrato un gruppo dirigente appassionato e competente, determinato a portare avanti gli obiettivi in modo deciso. L’ambiente è molto stimolante e sfidante perché siamo accomunati dalla stessa voglia di raggiungere gli obiettivi. Un team giovane, competente, umile e abituato a lavorare in squadra senza fare prevalere individualismi controproducenti. Tutti mettono a fattore comune le proprie esperienze e permettono così di imparare molto in fretta ed acquisire skill trasversali.
I prossimi obiettivi nel breve termine
Riuscire, una volta che i decreti abbiano chiarito il contesto operativo, ad aggregare i prossimi impianti che verranno allacciati pin comunità energetiche condividendo l’energia prodotta. Aggregare dei soggetti sui nuovi impianti è la forma più concreta di eco-sostenibilità al servizio dello sviluppo economico. Inoltre, vorrei creare un team multidisciplinare capace di cogliere appieno le grandi opportunità che genera questo settore.
Che valore ha l’italianità del progetto?
Permette di capire meglio il contesto in cui si opera, conoscere bene le regole del mercato (anche dal punto di vista finanziario), essere in grado di attrarre con maggiore credibilità gli investimenti in un paese con enormi potenzialità ma con forti resistenze burocratico amministrative. Giova sottolineare ancora una volta l’esperienza irripetibile di un fondo completamente italiano che per primo ha deciso di puntare sull’efficienza energetica e la sostenibilità e sono leader di mercato. Direi inoltre che la prossima sfida potrebbe essere proprio quella di portare la cultura italiana della sostenibilità all’estero.
Che cos’è l’ecosostenibilità dalla prospettiva di Comunità Energetiche?
La voglia di orientare le attività quotidiane del nostro lavoro verso una decisa decarbonizzazione. Per esempio ampliare gli investimenti anche verso l’elettrificazione della flotta aziendale. Inseguo da tempo un sogno: contribuire a creare un modo diverso di produrre e di gestire l’energia. Se il mercato delle rinnovabili riuscisse infatti a dotarsi di strumenti per la flessibilità, allora non serviranno più le fonti fossili, finora considerate indispensabili per controbilanciare la poca prevedibilità delle fonti rinnovabili. La sfida è quella di sviluppare le tecnologie per il fotovoltaico fino al punto di essere all’altezza di sostituire completamente le fonti fossili.